Carfagna-Di Maio: Per il Sud si punta sulle ZES

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South is back, il Sud è tornato”: con queste parole il ministro per il Mezzogiorno, Mara Carfagna, ha concluso la conferenza stampa, alla quale ha partecipato anche il ministro degli Affari Esteri Luigi di Maio, durante la quale è stato presentato un protocollo di intesa sottoscritto tra i due ministeri con l’obiettivo di rafforzare e aiutare il processo di internazionalizzazione delle imprese che operano nel Mezzogiorno.

In questo protocollo sono state individuate alcune linee di azioni da mettere in campo per rafforzare tale collaborazione.
La prima linea di azione riguarda la promozione delle Zone Economiche Speciali (Zes). Nel protocollo sottoscritto da Carfagna e Di Maio si prevede di “valorizzare questo nuovo strumento di governance nelle attività di promozione svolte all’estero attraverso la rete diplomatico-consolare e l’area per l’Attrazione degli Investimenti Esteri (Aie) di Ice-Agenzia, mediante lo studio e la realizzazione di materiale promozionale ed esplicativo sulle specifiche opportunità (a cura del Ministero per il Sud tramite i Commissari Straordinari responsabili delle singole Zes) destinato a imprese e investitori esteri”.

E’ prevista anche la realizzazione di una guida Invest in Southern Italy/Business in Southern Italy che illustri le opportunità di investimento nelle regioni meridionali e valorizzi il contesto del Mezzogiorno dal più ampio punto di vista geografico, ambientale, culturale”.

Il ministro Mara Carfagna ha confermato l’intenzione di rafforzare le Zes. “Abbiamo lavorato moltissimo per inserire all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza una linea di intervento che finanzia con oltre 600 milioni di euro l’infrastrutturazione delle Zes, a cui abbiamo anche affiancato un’azione di riforma che entrerà nell’imminente decreto semplificazioni. Con questa riforma della governance delle Zes il Commissario sarà l’interlocutore unico di chi vorrà venire a investire in queste aree del Mezzogiorno, rafforzandone i poteri, dando strutture di supporto e snellendo le procedure amministrative attraverso il rilascio di una Autorizzazione unica proprio da parte del commissario”, ha aggiunto.

Le Zes, istituite nel 2017 e previste solo come aree funzionalmente collegate ai porti del Mezzogiorno e alle Autorità di sistema portuale, non sono mai partite concretamente. La Puglia ha ottenuto due Zes su otto del Mezzogiorno: una con riferimento all’Autorità portuale dell’Adriatico Meridionale, l’altra con riferimento all’Autorità Portuale dello Ionio.

La Zes Adriatica non ha ancora ottenuto la nomina del commissario governativo, ma nei giorni scorsi ha elaborato e approvato un kit localizzativo destinato ai comuni nei quali ci sono le Zes. Il kit, contenente semplificazioni e tagli alle imposte locali, dovrà essere approvato dai Consigli Comunali di ogni territorio e quindi condiviso dalla Regione, la quale a sua volta dovrà concedere altre semplificazione e riduzioni di imposte per rafforzare l’attrattività dei territori.

La Zes Ionica ha ottenuto nel dicembre dello scorso anno la nomina del commissario Giampiero Marchesi, ma il Comitato di indirizzo non ha ancora approvato il Kit localizzativo da proporre ai comuni della provincia di Taranto e Francavilla Fontana (Brindisi), che rientrano nel perimetro della Zes Jonica. In ogni caso sia il commissario Marchesi che il Comitato di indirizzo e il presidente dell’Authority Sergio Prete stanno lavorando a definire il Kit localizzativo, il cui contenuto non potrà essere granchè diverso da quello della Zes Adriatica, visto che il coordinamento delle decisioni spetta alla Regione Puglia. E la Regione non potrà proporre incentivi diversi per le due Zes che ricadono sul suo territorio.

Entrambe le Zes pugliesi hanno da tempo ottenuto l’istituzione di Zone franche doganali intercluse (Zdf), all’interno delle quali ospitare investitori internazionali che potranno beneficiare di un regime fiscale che taglia dazi e Iva su merci destinate ai paesi extra europei. Un valore aggiunto per l’intero territorio.

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