L’economia del mare nel Pnrr

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Il Mezzogiorno “Southern Range“: un sistema unico che parta dal coordinamento delle ZES e dall’economia del mare e si integri con il centro-nord

A scommettere su un progetto strategico complessivo per valorizzare al meglio la risorsa mare in tutte le sue articolazioni economiche e tradurla in una occasione di sviluppo per il Paese e per il Sud è Confindustria che, con la presidenza di Carlo Bonomi, ha affidato sul tema una delega specifica a un vicepresidente, Natale Mazzuca, e ha avviato dal giugno 2020 un lavoro che sta coinvolgendo le rappresentanze settoriali e territoriali. Il progetto – che ha prodotto una prima proposta in occasione del Pnrr e sarà completato entro 2021 – vuole affermare l’importanza strategica dell’economia del mare e mettere in fila politiche e misure necessarie per dare concretezza al disegno.

Il Piano strategico nazionale di Confindustria affronterà, in una visione organica, le criticità che frenano lo sviluppo del mare e proverà a piantare i pilastri di una politica di settore: la pianificazione infrastrutturale (scali marittimi. retroporti, aree logistiche collegate, Zone economiche speciali, collegamenti stradali e ferro viari, piattaforme digitali di funzionamento e gestione); le riforme istituzionali (concessioni demaniali, revisione della riforma della legge quadro sui porti, regolazione economica, disciplina delle Zes a partire dal ruolo del commissarie delle strutture); una politica industriale che dia prospettiva alla sostenibilità e all’innovazione tecnologica; una fiscalità capace di attrarre e stimolare Investimenti.
Il Pnrr può essere l’anticipazione di un programma lungo, puntando proprio a fondare una politica industriale per la sostenibilità e l’innovazione della navigazione e della logistica portuale.

Un’attenzione territoriale specifica è riservata al Mezzogiorno, nella convinzione che «qualsiasi prospettiva di ripartenza per l’Italia passa attraverso la risoluzione dello storico divario fra il Sud e il resto del Paese e, sempre più, tra le diverse aree del Sud».

La proposta è «un Southern Range loglstico euromediterraneo competitivo, green, sostenibile e socialmente inclusivo». In sostanza è una messa in rete del Mezzogiorno partendo dal l’integrazione delle Zone economiche speciali (Zes) e dei relativi porti che in questa chiave possono diventare “potenziali nodi territoriali di sviluppo anche per le aree interne”.

Un piano di nuovi investimenti e nuove tecnologie, per centrare gli obiettivi europei della transizione energetica, digi tale e della resilienza: una proposta per orientare verso un progetto di sviluppo la programmazione delle tre leve finanziarie date da Pnrr. Fondo sviluppo coesione e fondi strutturali europei 2021-27.

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